mercoledì 6 febbraio 2013

Tarte frangipane aux pommes

INGREDIENTI: un rotolo di pasta sfoglia, 250 gr di mandorle ridotte in farina, 160 gr di zucchero, 100 gr di burro fuso, 40 gr di farina, 4 uova, 3 mele, (a piacere qualche goccia di essenza di fiori d'arancio), due cucchiai di rum, 1 pizzico di sale (gelatina da crostate o un cucchiaino di marmellata di albicocche per lucidare)
PROCEDIMENTO: foderare una teglia da crostata o 8 tegliette da crostatina  con la pasta sfoglia. Preparate il ripieno frullando la farina di mandorle, la farina, lo zucchero, il burro fuso, le uova, il rum, il sale e se piace qualche goccia di essenza di fiori d'arancio (si trova nei supermercati in fialetta). Sbucciare le mele e tagliarle a fette, riempire le tegliette con l'impasto di mandorle e disporre le fette di mele sulla superficie avendo cura di comporre un disegno ordinato. Infornare a 200 gradi per una ventina di minuti o finché la superficie sarà dorata (il doppio del tempo se la crostata e' unica).

(a me le torte normalmente piacciono un po' più casalinghe, se però desiderate ottenere un effetto un po' più da pasticceria sarà sufficiente che una volta cotta lacchiate la superficie con un po di gelatina da crostate oppure con un cucchiaino di marmellata diluito con un po' d'acqua!)

Vi piacciono le mele, quelle dal sapore di una volta?
Vi consiglio di provare allora le mele annurche, le ho scoperte da poco e vi assicuro che merita una ricerca un po' più accurata nei mercati rionali per provarne il sapore originalissimo!!!!!

PER SAPERNE UN PO' DI PIU': La mela annurca è una mela campana, da poco detentrice della denominazione IGP, nota come “la Regina delle mele”, ed è l'unica originaria dell'Italia Meridionale.
Il suo nome deriva da “Mala Orcula”, l'area che circonda il lago di Avezzano dove da millenni è prodotta.
I primi riferimenti a questa particolare mela si trovano infatti in “Naturalia Historia” di Plinio il Vecchio (nato nel 23 d.C) e nei dipinti rinvenuti presso gli scavi di Ercolano.
Ciò che rende particolare questo frutto è la colorazione (di un intenso rosso che la fa somigliare ad una sorella minore della più famosa varietà Fuji) ed il processo per il quale essa avviene. Subito dopo il raccolto, che avviene intorno alla metà di settembre, le mele “annurca” vengono disposte in appositi “melai” coperti di paglia e completamente esposti al sole. Le mele, a riposo per circa 15 giorni, vengono poi girate manualmente man mano che la buccia assume la colorazione rossa data dall'eposizione al caldo sole del Sud.
Ed è da questo arrossamento della buccia che derivano le varietà di “Annurca” e “Annurca rossa del Sud”.
Il frutto si presenta piccolo (meno di 100 grammi) e di forma rotondeggiante o appiattita.
La polpa, croccante e compatta è di colore bianco, estremamente aromatica e con una punta di acidulo che ricorda la Granny Smith, e queste caratteristiche si mantengono a lungo anche dopo mesi dal raccolto.
Le proprietà della varietà “Annurca” sono molte: è ricchissima di vitamine del complesso B, PP e C, di minerali, e di fibre, combinazione che la rende particolarmente salutare per gli apparati muscolare, e nervoso e valido aiuto nella prevenzione del colesterolo, con funzione di pulizia delle arterie.
Destinata da sempre al solo consumo locale, la produzione della mela “Annurca” si aggira intorno alle 90.000 tonnellate annue, corrispondenti al 50% della produzione regionale campana e al 5% di quello nazionale, e anche se questa varietà è stata sinora prodotto esclusivo del sud Italia, ha da poco raggiunto le zone di consumo del centro e Nord Italia, anche se non è ancora facile trovarla in tutti i mercati.